Anatomia del pelo
I peli sono formati da una parte esterna detta fusto, mentre una parte non visibile è sotto il derma ed è inserita nel follicolo pilifero (la base). Intorno a questa troviamo una matrice.
Fisiologia del pelo
Il ciclo vitale di un follicolo pilifero ha tre fasi: Anagen, la più metabolicamente attiva, catagen fase di involuzione in cui il pelo si porta via via verso gli strati più superficiali dell’epidermide e telogen che rispecchia il suo periodo terminale.
Depilazione ed epilazione: Differenze
Spesso i due termini vengono confusi e utilizzati scorrettamente, è bene evidenziare che si tratta di due tecniche differenti.
La depilazione consiste nell’eliminazione del pelo a livello superficiale perché viene eliminata solo la parte che fuoriesce dall’epidermide, ovvero il fusto, il pelo quindi non viene estratto bensì tagliato.
I risultati hanno una durata molto breve, in quanto dopo qualche giorno i peli crescono in maniera uniforme creando quel fastidioso “effetto pungente” al tatto. Le tecniche di depilazione possono peggiorare il problema dei peli aumentandone la crescita.
Si parla invece di epilazione quando ci si riferisce all’estrazione del fusto del pelo e della sua radice dal proprio follicolo pilifero, il quale viene indebolito; questa tecnica rende più lenta la ricrescita del pelo proprio perché il bulbo, la parte che ne permette la crescita, viene distrutto.
Molto spesso ci si affida ad altri metodi per liberarsi dal fastidio dei peli superflui, tra questi ceretta, pinzette, ecc. che comportano un ripetuto danneggiamento meccanico e chimico della cute. Cosa può succedere? Si può alterare l’equilibrio lipidico delle cellule con la successiva comparsa di:
- infezioni. I batteri colonizzano per natura la nostra cute. Se la superficie viene lesa è più facile che questi possano penetrare: quello che si ritiene il maggiore responsabile di queste infezioni è lo Strafilococco Aereus nonché il fungo Pytirosporum. L’infezione in questione può essere sia di tipo superficiale che profondo
- la deformazione del fusto del pelo (viene per questo detto incarnito), che crescerà a livello sottocutaneo senza uscire in superficie
- noduli e pustole con accumuli di sebo.
Tutti questi elementi possono essere accompagnati talora dà fastidio e dolore e possono esitare anche in cicatrici e macchie. Bene, in questi casi siamo di fronte alla follicolite.
La causa? Potrebbe essere una non accurata disinfezione della pelle prima o dopo il trattamento o una trascurata igiene.
Quando l’infezione è superficiale può anche auto risolversi ma nel caso in cui sia profonda si deve ricorrere all’uso di uno specifico antibiotico.
Ma quali sono ad oggi le armi migliori nelle mani dei medici per combattere la crescita del pelo?
I sistemi laser sono al primo posto.
Quelli maggiormente utilizzati sono:
- Laser Nd-yag
- Laser ad alessandrite
- Laser a diodi
Si tratta di apparecchiature complesse che emettono un fascio di luce che si trasforma in energia termica con bersaglio la melanina del pelo (pigmento che determina il colore dei peli, pelle, e capelli). Successivamente la diffusione del calore verso la matrice blocca una delle componenti fondamentali per la ricrescita del bulbo.
Ci sono vari fattori che influiscono sul ciclo pilifero, come gli ormoni o alcuni farmaci, e per essere sensibile all’attività del laser il pelo deve trovarsi in fase anagen.
Il mancato raggiungimento del risultato dipende dal numero di follicoli silenti al momento del trattamento, che per motivi fisiologici vengono riattivati, mentre su quelli trattati in fase attiva l’obiettivo raggiunto permane.
Al tutto si aggiunge la capacità del medico di selezionare i parametri dell’apparecchiatura dopo un’attenta analisi del singolo paziente, il tipo di macchina e alcune predisposizioni genetiche personali. Grazie alle macchine sul mercato oggi, che sono provviste di avanzati sistemi di raffreddamento, si possono preservare i tessuti circostanti durante le sedute laser.
Per peli chiari e pelurie è necessario ricorrere ad un trattamento di elettrocoagulazione.
Durante la seduta laser si può avvertire un leggero fastidio dovuto al calore che viene trasmesso, ma si può tranquillamente applicare una crema anestetica prima, per ovviare questo inconveniente. Dopo il trattamento è normale un leggero arrossamento o gonfiore della zona trattata e l’esposizione al sole è sempre sconsigliata.
L’epilazione laser è normalmente controindicata se la pelle è abbronzata o se il fototipo del paziente è molto scuro oppure se il paziente fa uso di farmaci fotosensibilizzanti. Esistono tuttavia dei nuovi sistemi laser, come quelli che abbiamo a disposizione nel nostro studio, che permettono di poter effettuare l’epilazione anche nei mesi estivi, su pelli abbronzate e con fototipi scuri.
Con la tecnologia laser si evita il problema delle follicoliti post-depilazione perché questo metodo consente di eliminare in modo selettivo i peli superflui senza danneggiare in alcun modo la superficie cutanea.